«Cancerland» Un aperitivo con Vittoria Espeli, oncologa dell’Istituto Oncologico della Svizzera italiana.

 

Nicolò Saverio Centemero

È capitato una sola altra volta che io abbia invitato un medico in questo spazio mensile che dedico al “far domande”. Si trattava, in quel caso, del neurologo Giovanni Frisoni, con il quale abbiamo discusso di Alzheimer, malattia di cui è uno dei maggiori esperti in Svizzera e non solo.  

Oggi invece – venerdì 17 maggio 2024 – ho bevuto un aperitivo, in una Lugano un po’ grigia, che stenta a far esplodere la sua consueta colorata primavera, con l’oncologa Vittoria Espeli. Svelo subito che Vittoria, oltre che essere una collega all’Ente Ospedaliero Cantonale per la quale nutro una profondissima stima, è anche una cara amica. Per questa ragione, era facile prevedere che non avremmo parlato soltanto di cancro, ma che ci si saremmo spinti a indagare una nostra visione comune di cura, nella quale riteniamo che le Medical Humanities possano e debbano giocare un ruolo importante.  

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